venerdì 20 ottobre 2006

A due passi da me

L’ho vista.
Questa volta non ha tardato, è scesa puntualmente dal bus attraversando il semaforo come tutte le sere ed è rientrata in casa, strano però che non sia ancora ri-uscita, solitamente dopo un quarto d’ora sento il tiro del portone ed è lei, prende la posta perché se ne ricorda sempre dopo, oppure semplicemente fa un giro, soprattutto quando ci sono le sue coinquiline in casa, perché non le sopporta, lo so, tante volte le ho sentite in lontananza litigare.
E’ passata un’ora, ormai non uscirà più, starà facendo la doccia… o chissà magari legge, chiusa nel suo mondo: la camera da letto.


Quante cose vorrei dirti, forse troppe, a volte mi sembra banale con le parole, con gli scritti, ma è vero: cos’altro abbiamo? Parole… fogli di carta, lettere, allora uso un racconto, con un racconto si possono comunicare molte più cose di quel che si pensa, un racconto è una storia, ed è profondamente tua, sia che sia basata su fatti reali o meno.
Allora apri gli occhi e affina i sensi, ti racconto una storia. Anche se io sono qua, e tu nella tua camera da letto.

giovedì 8 giugno 2006

SONO

Sono vento e tempesta sono una macchina lanciata ai 200 km sono la forza la meraviglia sono acqua pioggia e neve sono quel passerotto sull’albero sono il canto degli uccelli il sole che sorge sono tutto quello che voglio essere quando so di non essere nessuno e tutto, sono questo tempo sono l’attimo e il momento sono quello che non sono e tutto sono quello che voglio diventare sono quello che sono e mi prendo mi cingo in un abbraccio orgasmo sotto il cielo mi bagno nella dolcezza quando sono da sola e abbraccio il mondo sono innamorata dell’uomo in quanto artista sono innamorata delle cose che ama che con le sue mani e le sua mente crea quando ogni cosa è fatta con estrema umilità sono innamorata delle parole sconnesse messe assieme delle cose che sembrano non avere attinenza tra loro ma poi io ce la trovo sono innamorata di questo mondo che osservo con occhi curiosi e sono in una nuvola e mi annuvolo sonnecchio osservo il cielo visto dalla terra e la terra vista dall’alto osservo nuvole tra due rami d’albero distesa nell’erba nuvole che ondeggiano batuffoli di cotone bianco che si spostano saltano i rami quando la musica fa da sfondo e la senti anche nel silenzio e io sono la bambina nel grembo del mondo che un poco socchiude gli occhi stanchi senza pensare per riaprirli al mattino ancora ad osservare tutto come fosse nuovo la prima volta sono tutto, tutto quello che c’è, sono nel mio respiro nei miei passi, distesa in questo letto di emozioni sono nelle mie mani, l’energia attraverso le vene
Sono completamente nelle mie mani